La Posidonia oceanica; le emissioni di anidride carbonica; gli studi archeologici nella baia di Cartaromana; la Festa di Sant’Anna; i personaggi che hanno fatto la storia e alimentato il mito della fortezza di Ischia Ponte: per comprendere a pieno il ruolo preponderante che il Castello aragonese ha avuto – e tuttora ha – nella vita degli ischitani bisogna necessariamente tener conto sia degli aspetti ambientali che di quelli storici. Gli uni senza gli altri, infatti, non renderebbero a dovere l’importanza culturale e sociale del maniero di “Alfonso Il Magnanimo”. Vediamoli perciò più da vicino.

La Posidonia Oceanica

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Davanti la spiaggia dei Pescatori alla Mandra c’è una prateria di Posidonia Oceanica, per estensione seconda solo a quella che si trova sotto la collina di Montevico nel comune di Lacco Ameno. Altre praterie più piccole si trovano anche attorno il Castello, tanto è vero che il Piazzale aragonese, da sempre, viene chiamato dai locali “Piazzale delle Alghe”. Si tratta di un errore, perché la Posidonia Oceanica non è un’alga, ma è un errore dovuto al fatto che succedeva spesso, e talvolta accade ancora, che il mare riempia la piazza antistante il Castello con le foglie di questa pianta, la cui importanza in ambiente marino è paragonabile in tutto e per tutto a quella di un bosco sulla terra.

Le praterie di Posidonia oceanica dell’isola d’Ischia

Le bollicine del Castello

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Tra i principali pregi della Posidonia Oceanica c’è quello di mitigare l’acidificazione marina
provocata dalle emissioni gassose di anidride carbonica provenienti dai fondali. Anche questo, un fenomeno che gli abitanti di Ischia Ponte e del vicino borgo della Mandra conoscono da sempre, tanto da averlo ribattezzato in dialetto “a vullutura” che in italiano, come è facilmente intuibile, sta per “bollitura”. Le “bollicine” del Castello aragonese negli ultimi anni sono diventate un vero e proprio “case study” per la biologia marina: diversi gli scienziati, anche da oltre oceano, che hanno dedicato al fenomeno approfonditi report. Il motivo è che le fumarole sottomarine del Castello aragonese possono fornire risposte preziose sul mutamento climatico e il conseguente adattamento delle specie.

Ischia e il mare del futuro. Le bollicine del Castello

L’antica colonia di Aenaria

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Sapevate che nella baia di Cartaromana sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici?
Perlopiù anfore, piccole statue, lingotti di metallo e altre varie utensilerie attestanti la presenza di una piccola e fiorente colonia romana. I primi reperti vennero alla luce negli anni ’70 del secolo scorso ma è solo dal 2010 che è cominciata una vera e propria campagna di scavi sottomarini. Protagonisti, i giovani della cooperativa “Marina di Sant’Anna” guidati però da un team di archeologi che fa direttamente capo alla Soprintendenza di Napoli. Una sinergia pubblico-privato che negli ultimi anni si è portata molto in là col lavoro riscrivendo in parte la storia di Aenaria.  Non è finita, perché sempre grazie a un gruppo di giovani – stiamo parlando delle guide della “Platypus Itinerary” – la storia dello specchio acqueo tra il Castello aragonese e la spiaggia di Cartaromana non ha più segreti. Le visite guidate organizzate dalla Platypus sono una formidabile occasione di apprendimento, pensata soprattutto per i più piccoli.

Alla scoperta di Aenaria nel mare di Ischia. Archeologia, biologia e divertimento

La Festa di Sant’Anna

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L’evento più atteso sull’isola d’Ischia non poteva che svolgersi sotto il Castello aragonese
o, per esser più precisi, nello specchio di mare compreso tra il castello e la piccola cappella dedicata a Sant’Anna. Sono migliaia le persone che ogni anno, il 26 luglio, si assiepano sugli scogli tutt’attorno il castello per assistere alla sfilata delle barche allegoriche. Un’altra parte consistente di pubblico è invece in acqua a bordo di imbarcazioni grandi e piccole per seguire passo passo l’evento via mare. Una tradizione relativamente giovane, nata negli anni ’30 del secolo scorso, e che però in pochi anni è diventata uno degli eventi di maggior seguito nel panorama regionale campano. Da non perdere!

Ischia, Festa di Sant’Anna: barche, luci e fuochi pirotecnici

I Fantasmi del Castello

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Di nuovo la Platypus, stavolta in collaborazione con la compagnia teatrale Artù, per le visite guidate teatralizzate del Castello aragonese. Quattro monologhi per quattro protagonisti assoluti della vita della fortezza di Ischia Ponte. Si comincia, e non potrebbe essere altrimenti, con Alfonso V d’Aragona e si termina con la poetessa Vittoria Colonna. In mezzo, il liberale Carlo Poerio che trascorse parte della sua detenzione nelle mura del Castello aragonese e, dopo di lui, la nobildonna Beatrice Quadra, badessa delle suore Clarisse che sul Castello avevano il convento con annesso essiccatoio per la “scolatura” dei corpi esanimi. Insomma, il teatro racconta la storia millenaria di un luogo che sul far della sera è ancora più suggestivo che di giorno.

Ischia, il Castello Aragonese raccontato dai suoi fantasmi

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