Molti, si sa, preferiscono la Pasqua al Natale. C’è persino il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” a evidenziare la circostanza. Già ma perché? La religione non c’entra niente. C’entrano invece la primavera, che di sicuro invoglia a muoversi, e probabilmente c’entrano anche i gusti gastronomici.

Casatiello, pastiera, uova rosse, fave e pancetta sono veri e propri “must” della cucina partenopea e pertanto sono diffusissimi anche a Ischia.  C’è però un altro piatto di cui proprio non si può fare a meno e che, in un certo senso, introduce il weekend pasquale.

Stiamo parlando della zuppa di cozze del Giovedì Santo, un piatto “storico” cui sono legati diversi simpatici aneddoti. Secondo quello più famoso a inventare questa prelibatezza fu Ferdinando I di Borbone in persona. Ghiottissimo di cozze, ostriche e frutti di mare, si racconta che a un certo punto il sovrano venne bonariamente redarguito da un cappellano di corte.

Il senso del richiamo era che almeno durante la Settimana Santa, il re avrebbe fatto meglio a concedersi banchetti meno sontuosi. Ecco allora il colpo di genio: il sovrano borbonico pur di non rinunciare agli amati mitili diede ordine alla cucina di corte di preparare una semplice zuppa di cozze, giusto con l’aggiunta di un po’ di peperoncino.

La svolta minimalista di Ferdinando I non tardò a diffondersi nella città di Napoli. Il popolo gradì a tal punto da emulare immediatamente la preparazione. E chi non poteva permettersi le cozze, ripiegava sulle più economiche lumachine di mare, in dialetto maruzzelle.

Oggi, per fortuna, sia le cozze che le maruzze sono economiche e facili da trovare, motivo per cui molti preparano la zuppa con entrambi gli ingredienti. Più delle maruzze, però, è un altro l’ingrediente che non può assolutamente mancare a questo piatto: il polpo, in dialetto ‘o purp.

Veniamo ora alla ricetta.

Ingredienti:
– 1 kg di cozze;
– 1 polpo (6-700 gr. circa);
– prezzemolo;
– conserva di pomodoro;
– 1 spicchio d’aglio;
– peperoncino q.b.;
– olio e.v.o.

La prima cosa, ovviamente, è sciacquare le cozze privandole delle incrostazioni, della barbetta e del bisso. Stessa operazione col polpo cui bisogna togliere becco, occhi, interiora della sacca e poi sciacquare abbondantemente sotto acqua corrente.

Svolte queste preliminari operazioni di pulizia (da eseguire scrupolasamente), il polpo va bollito in pentola per 30, 40 minuti ricordando di conservare l’acqua di cottura. Intanto in una padella capiente soffriggere aglio (che andrà poi tolto), olio, peperoncino e aggiungere il pomodoro che va lasciato cuocere per qualche minuto.

Nel mentre vanno bruschettate in forno le fette di pane su cui poi andrà versata l’acqua del polpo (nulla vieta di optare per le freselle). A questo punto calare le cozze nel sugo e coprire la padella con un coperchio per accellerare l’apertura dei mitili. Se necessario, aggiungere un mestolo di acqua di cottura del polpo.

Mentre le valve si dischiudono, tagliare il polpo a pezzetti e subito dopo aggiungerlo alla zuppa di cozze insieme a una manciata di prezzemolo. Per la guarnizione disporre le fette di pane bruschettate attorno a un piatto; bagnarle con l’acqua di cottura del polpo e infine procedere all’impiattamento.

Buon appetito da Ischia.