Sant’Angelo è molte cose: la piazzetta; il porticciolo turistico; le case abbarbicate sulla parte alta del paese; le boutique; i ristoranti; la piccola chiesa di San Michele; la spettacolare processione via mare in onore del santo e tanto, tanto altro ancora.
Tra le tante è anche una località balneare, un posto dove si viene volentieri a fare il bagno e trascorrere una giornata al mare diversa dalle altre. Diversa per due motivi: il primo ha a che fare con la percezione di questo borgo marinaro come un mondo a parte, “un’isola nell’isola” come viene spesso ripetuto; il secondo, strettamente legato al primo, è per l’ambiente più ricercato, se vogliamo meno “popolare” rispetto ad altre spiagge sull’isola.
Poi ci sono i dettagli a fare la differenza, aspetti all’apparenza secondari e che invece trasmettono un senso d’ordine e d’armonia che è poi la vera “cifra” di questo gioiello dell’architettura mediterranea. Come l’azzurro, il giallo, l’arancione e il verde di ombrelloni e lettini che richiamano i colori pastello delle abitazioni che sormontano la piazzetta. Insomma i lidi sono colorati, come sono colorate le case e i gozzi su cui tanti santangiolesi continuano a salpare per onorare la tradizione, mai dismessa, della pesca.
Un borgo di pescatori che ha saputo rinnovarsi senza smarrire la propria identità, anzi valorizzando al meglio la propria cultura e le proprie tradizioni. Per cogliere le differenze – che però, sia chiaro, non vanno enfatizzate oltremodo – basta spostarsi qualche centinaio di metri e visitare il piccolo borgo di Succhivo, sulla strada provinciale che porta a Sant’Angelo.
Un villaggio di contadini, a poche centinaia di metri da uno di pescatori. Entrambi, però con la propria spiaggia: Cava Grado per gli abitanti di Succhivo; sotto la “Torre” per i santangiolesi. Senza dimenticare, naturalmente, i Maronti, specie l’ultimo tratto “Le Fumarole”, raggiungibile a piedi dalla Madonnella, la parte alta del borgo di Sant’Angelo.
In conclusione, vale sempre la pena venire a Sant’Angelo: di sera per un apertivo, una cena o un gelato in piazzetta; di giorno per fare il bagno nelle sue acque cristalline, adatte anche ai più piccoli. L’unico errore, imperdonabile, è non esserci. Ischia Vi aspetta!
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Posto incantevole sicuramente da ritornare
La spiaggia di Sant’Angelo fino al 1987/88 veniva usata come discarica. Fu Mr.Coppola a capirne il potenziale. Fu sabotato, umiliato e schernito dai locali. Visto come un ladro di terra. La sua idea ha dato un impulso notevole al piccolo borgo, ma ancora adesso non gli sarà riconisciuto questo merito.
Nel 1988 il Sig. Coppola ebbe l’idea di ripulire l’arenile di Sant’Angelo, all’epoca una piccola spiaggia sporca e spesso usata come discarica. Fu la sua idea a rivoluzionare le giornate santangiolesi spesso morte nelle ore diurne. Fu sabotato, umiliato e chimato ladro, il comune stesso si impegnò a togliergli la spiaggia cosi da far avere lavoro ai giovani del posto. Che questo articolo possa essere scritto è merito suo (ombrelloni arancioni), gli altri hanno usufruito della sua idea, ma pochi lo hanno ringrazioato o lo faranno. La maggioranza dei santangioplesi continuerà nel suo morboso tentativo di rovinare la Perla del Mediterraneo, un posto cui Dio ha dato tutto, da poter fare invidia a Porto Cervo, Positano, Portofino, etc. Ma purtroppo con troppi idioti al comando e pochi grandi (Divina) che si salvano.