Una strada secondaria e per di più nascosta. A via Soronzano bisogna far caso come, del resto, bisogna far caso ai giardini e agli agrumeti all’interno dei palazzi nobiliari di Ischia Ponte, ai vicoli saraceni a ridosso del centro storico di Forio, o ancora alle stradine ripide della Madonnella, la parte più suggestiva di Sant’Angelo abbarbicata alle spalle della piazzetta dell’esclusivo borgo.
Prima però di salire le scale della collina di Soronzano è d’obbligo una visita alla vicina Chiesa Collegiata dello Spirito Santo, costruita nel XVII secolo grazie alle generose offerte dei pescatori di Ischia Ponte, secondo uno schema pressochè identico a quello che aveva portato alla costruzione della Chiesa Santa Maria di Loreto a Forio. All’interno sono custodite le reliquie di San Giovan Giuseppe della Croce, patrono del comune di Ischia e compatrono, insieme a Santa Restituta, dell’intera isola, mentre in fondo all’abside maggiore c’è la “Pentecoste” di Alfonso Di Spigna, probabilmente la tela più bella mai realizzata da questo artista di Lacco Ameno che fu una delle figure di spicco del ‘700 ischitano.
Via Soronzano comincia proprio alle spalle della Chiesa di San Giovan Giuseppe. Salendo le scale, nel primo tratto di strada, si dischiude lo sky line di Ischia Ponte, dominato dalla cupola della Cattedrale e dal Maschio del Castello Aragonese. Sotto, i tetti delle abitazioni dell’antico “Borgo di Celsa“, idealmente chiuso, ai due lati, dalla spiaggia dei Pescatori alla Mandra e dalla baia di Cartaromana.
Ed è proprio a Cartaromana che conduce via Soronzano. Dopo le scale, il tracciato si fa ancora più stretto, chiuso da alte mura a protezione degli orti e dei vigneti di una località che è invece quasi esclusivamente conosciuta per essere un antico borgo marinaro. Da Via Nuova Cartaromana, salendo per il piccolo centro abitato di San Michele, si arriva fino alla spiaggia famosa per le sue vene di acqua sulfurea, al pari di Sorgeto a Forio e le Fumarole a Sant’Angelo. Proseguendo, invece, si arriva alla cappella di Sant’Anna, costruita sulla più imponente delle rocce trachitiche che circondano da mare la Torre dei Guevara. Qui, ogni anno il 25 luglio, il giorno prima della celebre Festa di Sant’Anna, approda la processione che rievoca l’antica consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di recarsi in pellegrinaggio dalla protettrice delle partorienti e delle madri di famiglia.
Del resto, in passato anche Soronzano era tra i luoghi della Festa. Uno dei falò che accompagnava la processione delle barche di ritorno dalla cappella di Sant’Anna era appiccato proprio su questa collinetta tra Ischia Ponte e Cartaromana. L’effetto del fuoco, insieme alle “buattelle” e ai “cuoppi” accesi sugli scogli e i balconi delle case, rendeva la sfilata delle barche assai suggestiva. Come, se non addirittura più, dell’incendio simulato del Castello Aragonese, che da anni chiude la Festa a mare agli Scogli di Sant’Anna, il “Natale” dell’isola d’Ischia.
Vi aspettiamo!!!