Che siate amanti delle immersioni, della pesca sportiva, o ancora se vi piace esplorare i fondali “armati” di sola maschera, boccaglio e pinne, il mare di Ischia fa senz’altro al caso vostro.
Il fatto che le coste ischitane abbiano rappresentato per anni il confine climatico sia delle specie marine che colonizzano il mediterraneo meridionale (confine settentrionale), che delle specie che preferiscono i climi più freddi del nord – mediterraneo (confine meridionale) è uno dei motivi per i quali questo tratto di mare è ricompreso – fin dall’istituzione, nel 2007 – nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, un ente pubblico cui è demandata la tutela e la valorizzazione del complesso ecosistema marino dell’intero arcipelago flegreo.
Ne discendono una serie di regolamenti che, quando avranno piena implementazione, costituiranno un sicuro argine alle minacce che attentano agli equilibri delicati delle coste ischitane, la cui biodiversità (dalle praterie di “Posidonia Oceanica”, al falso corallo nero o “Savalia savaglia”, presente in grosse quantità lungo la parete rocciosa dell’ isolotto di Sant’Angelo) merita di essere salvaguardata, oltre che per la notevole importanza naturalistica, anche per il destino economico e sociale di Ischia.
Correttamente, dal punto di vista storico, si insiste molto sul fatto che la più grande delle isole flegree ha un retaggio prevalentemente agricolo e non marinaro, per lo meno niente di paragonabile alla vicina Procida che, dall’ ”andar per mare” – che sia navigazione o pesca professionale – ancora oggi, trae la maggior fonte di sostentamento. Ciò non toglie che la difesa e la valorizzazione del mare di Ischia rappresenta un obbligo cui è impossibile sottrarsi, tanto più che anche le grotte e gli scogli che si incontrano lungo il periplo dell’isola, per le leggende di cui in qualche modo sono al centro, conferiscono dignità storica e letteraria all’isola.
Basti pensare alla Pietra della Nave, in località Scannella (Forio), alle spalle dell’importantissimo faro di Punta Imperatore, che, secondo la leggenda, altro non sarebbe che la galea messa a disposizione di Ulisse, da Alcinoo, re dei Feaci, per fare finalmente ritorno a Itaca, oppure alla Grotta del Mago, poco prima della bellissima Punta San Pancrazio (Barano d’Ischia), negli anni ‘30 del ‘900 al centro di un interessante disputa accademica tra due gruppi di studiosi divisi sull’origine, umana o naturale, dell’anfratto. Per non dire ancora del Fungo, caratteristica formazione tufacea emersa dal mare che domina l’ingresso del corso principale del comune di Lacco Ameno, o degli Scogli Innamorati che si incontrano lungo la bellissima litoranea che dal porto di Forio arriva fino alla baia di Citara.
Insomma che si tratti di fotografia subacquea, snorkeling, whale watching, pesca a traina o da terra, pescaturismo, il mare di Ischia vi aspetta con le sue tante attrattive da raccontare a chi ancora non ci è stato e da difendere perchè mantengano immutati nel tempo fascino e storia.