Un museo civico all’interno di un monumento (sottoposto a vincolo della Soprintendenza di Napoli). Basta questo a spiegare perchè il Torrione, la più grande e importante delle torri saracene di Forio, è tappa obbligata di chi viene in vacanza sull’isola d’Ischia.
Prima però di passare al patrimonio del Museo, è bene chiarire brevemente la funzione storica della torri foriane. La loro dislocazione sul territorio obbediva infatti a una precisa strategia difensiva: al Torrione, eretto davanti la linea di costa, il “compito” di avvistamento e creazione di una prima linea difensiva; alle altre undici torri quello, prevalente, di rifugio e comunicazione.
Ciascuna infatti era a vista con un‘altra, di modo che le notizie potessero circolare più rapidamente possibile e consentire alla popolazione di organizzarsi per tempo. Il pericolo erano le invasioni dei pirati ottomani andate avanti per secoli lungo tutto il Mediterraneo meridionale, ma assai virulente nel XVI secolo. Razzie, violenze e saccheggi ammantate – quel che è peggio -, di motivazioni religiose.
La diversa geometria delle torri invece – alcune, tra cui il Torrione, a base cilindrica, altre, a base rettangolare – è da ricondurre all’evoluzione delle tecniche di costruzione dal periodo angioino a quello aragonese. In pratica, l’utilizzo crescente dell’artiglieria pesante dal mare, persuase le maestranze a prediligere edifici più bassi, a pianta rettangolare e con murature più spesse rispetto al passato.
Quando il pericolo saraceno cessò, le torri costiere di Forio rimasero – parafrasando lo storico locale Giuseppe D’Ascia (1822 – 1889) che diffusamente ne ha scritto – a “monumento della storia“. Tutte trasformate in dimora privata, compreso il Torrione che venne concesso in enfiteusi a uno straordinario e controverso artista locale: lo scultore, ritrattista e poeta Giovanni Maltese (1852 – 1913).
All’interno del Torrione Maltese produsse la gran parte delle sue opere. Per lo più sculture in gesso, ma anche ritratti e poesie dialettali che prendevano di mira le classi dirigenti locali di fine ottocento. Ed è proprio la valorizzazione delle opere del Maltese, storicamente riconducibili al periodo verista, che ha suggerito la trasformazione del Torrione in Museo Civico.
Al primo piano c’è una sala esposizioni dove, soprattutto nel periodo estivo, vengono allestite collettive e personali di artisti locali e non, con la possibilità di sfruttare la terrazza all’esterno per esclusivi vernissages con vista sul porticciolo turistico.
Al secondo, a cui si accede da una ripida scala in pietra, le sculture del Maltese, di cui nel 2013 è ricorso il centenario della scomparsa, celebrato dall’amministrazione comunale con un fitto calendario di eventi e commemorazioni.
Nei mesi invernali il Torrione è aperto nei fine settimana dalle 10:30 alle 12:30 del mattino.
In estate, tutti i giorni: al mattino dalle 10.30-13.00 e al pomeriggio dalle 17.30-22.00.