“Ci vediamo al porto“; “abbasc ‘o puort” in dialetto. Questa frase è da anni quella più utilizzata dai ragazzi e le ragazze che vengono in vacanza a Ischia. Non facciamo particolarmente caso ai modi di dire, e invece dovremmo perchè è sempre il linguaggio la prima spia del cambiamento. Basta pensare che la marina di Forio, dall’altro lato dell’isola, nelle parole dei residenti e anche di chi ci viene in villeggiatura è ancora “giù al mare“, segno che nella percezione collettiva il porto turistico di Forio è ancora il posto dove i foriani andavano a fare il bagno e non uno spazio pubblico con oltre 400 posti barca, ristoranti, bar e quant’altro.
Come mai questa diversità? Perchè l’apertura a porto, nel 1854, di quello che per secoli era stato un piccolo lago di origine vulcanica, è stato il primo, vero cambiamento nell’economia e lo stile di vita degli ischitani. Prima per gli abitanti del comune di Ischia e poi di riflesso per il resto dell’isola. Per un altro secolo, fino al termine della II guerra mondiale, l’economia locale rimase prevalentemente agricola, però il commercio con Napoli e l’incipiente “industria del forestiero” passavano inevitabilmente dal Porto di Ischia.
Anche oggi che è cambiato tutto, che l’economia turistica ha soppiantato l’agricoltura e la pesca, per certi aspetti resta valido ciò che scrivevano agli inizi del ‘900 le sorelle Augustine e Sybil Fitzgerald: Ischia Porto è un luogo “meno selvatico e più abitato“, pieno di “uomini e donne carichi di merci” rispetto al resto dell’isola.
Oggi il Porto di Ischia non solo rimane l’approdo più importante per il traffico commerciale e turistico di Ischia, ma è anche il cuore della vita notturna, il posto – abbiamo detto – dove tradizionalmente ci si dà appuntamento per trascorrere in compagnia le serate d’estate. Dal Parco della Pagoda, sulla riva sinistra, fino all’opposta riva destra, ristoranti, disco-bar e negozi tipici dettano il by night dell’isola più grande del Golfo di Napoli. Per non dire delle vicine Via Roma e Corso Vittoria Colonna, un vero e proprio centro commerciale naturale subito dopo il porto.
Perciò bisogna essere grati a Ferdinando II di Borbone per l’apertura del Porto di Ischia. Senza quella intuizione, il ritardo con cui l’isola d’Ischia è riuscita poi a intercettare i grandi flussi turistici sarebbe stato ancora maggiore rispetto a località vicine come Capri e Sorrento.
Ci sono anche diversi progetti di ammodernamento che riguardano da vicino l’area. Ancora però non è dato sapere quale sarà l’aspetto prossimo del Porto di Ischia. Da anni invece sappiamo quello che è: un posto bellissimo, con un paesaggio che, da mare, è la prima cartolina che i turisti possono ammirare ancora prima di mettere i piedi a terra.
Se avete voglia di scoprirlo di persona non vi resta che venire a Ischia. Vi aspettiamo!!!