Pur non esistendo al mondo località turistica in grado di accontentare tutti, ci sono posti che ci vanno molto vicino. Ischia è uno di questi. L’Isola Verde, infatti, dispone di tantissime frecce al suo arco: terme, mare, cultura, enogastronomia, tramonti, panorami ecc.
A tanta varietà bisogna aggiungere anche i paesaggi: dall’architettura mediterranea dei borghi di Ischia Ponte e Sant’Angelo a quelli rocciosi modellati dall’azione erosiva del mare e del vento. L’eremo di San Nicola è il più famoso di tutti, ma guai a dimenticare le parracine, la Pietra Perciata, il Becco dell’Aquila e il Fungo.
Specie quest’ultimo, all’ingresso del corso di Lacco Ameno, è tra le cartoline più famose dell’isola. Pari, per popolarità, alla chiesa del Soccorso e al Castello aragonese. Eppure, si tratta semplicemente di un mega blocco di tufo verde precipitato millenni fa dall’Epomeo e adagiatosi a poche decine di metri dalla riva.
Il mare e il vento, dicevamo, hanno fatto il resto dando all’enorme masso la forma di un fungo. Una presenza costante per gli ischitani che vi sono affezionati come si trattasse di una scultura. Non solo gli ischitani, però. In rete sbucano qua e là foto d’archivio realizzate perlopiù da stanieri in vacanza sull’isola.
Quella presente nella gallery, per esempio, risale al 1933 e fa parte dell’archivio digitale di Friburgo. Una testimonianza preziosa di quanto datata sia la popolarità del Fungo, simbolo indiscusso del piccolo comune di Lacco Ameno.
Non a caso, attorno questo masso tufaceo sono maturate nel tempo diverse storie fantastiche. Una di queste porta la firma dello scrittore e poeta locale Giovan Giuseppe Cervera, forse il massimo conoscitore degli angoli più nascosti dell’isola d’Ischia.
Cervera, che nel 1959 scrisse un articolo dal titolo emblematico “Ischia sconosciuta”, a proposito del Fungo riteneva si trattasse di un sepolcro. Sotto di esso si troverebbero due giovani amanti annegati nel tentativo di prendere il largo per coronare il loro sogno d’amore.
Dunque, secondo l’immagine poetica del Cervera il Fungo sarebbe un tumulo creato dalla Natura per proteggere l’amore di due giovani vite spezzate. Un’immagine forse un po’ malinconica, ma profondamente romantica, che contribuisce al fascino di uno dei simboli più famosi dell’isola d’Ischia. Ti aspettiamo!
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