Ischia offre itinerari escursionistici per tutti i “gusti”: da quelli più difficili e/o faticosi come il canyon dei Pizzi Bianchi e il sentiero di Punta San Pancrazio ad altri, invece, che alla spettacolarità del paesaggio abbinano la (relativa) facilità del percorso. I sentieri di Panza appartengono a questa seconda categoria e, non a caso, sono quelli che negli ultimi anni più hanno contribuito all’ascesa turistica del trekking sull’isola d’Ischia. Prima di vederli nel dettaglio, però, è d’obbligo ringraziare la Pro Loco di Panza che, insieme alla sottosezione CAI Isola d’Ischia e ad altre associazioni ambientaliste presenti sul territorio periodicamente si occupano della manutenzione di questi e di tutti gli altri sentieri in giro per l’isola. È grazie all’impegno di tanti volontari, infatti, che eventi come “Andar per Sentieri” e “Andar per Cantine” riscuotono sempre più successo di critica e pubblico. Le escursioni per il Monte di Panza, la Baia della Pelara e la Bocca di Tifeo sono inserite nel programma di entrambe le manifestazioni che si svolgono rispettivamente nei mesi di maggio e settembre. Vediamo ora più da vicino i tre sentieri.
Monte di Panza
Segnato sulle cartine dell’isola d’Ischia col topos di “Capo Negro”, il Monte di Panza è la collina che sovrasta la baia di Sorgeto. A suo tempo, sia per Sorgeto che per il Monte di Panza scomodammo addirittura il “paradiso” e, perdonerete l’immodestia, il raffronto continua a sembrarci calzante. Due le caratteristiche che rendono questa collina speciale dal punto di vista naturalistico: il panorama, con una meravigliosa vista del tratto di costa che va Punta Chiarito a Sant’Angelo, e la macchia mediterranea che disegna per intero il sentiero. Un’esplosione di colori che ovviamente in primavera raggiunge il suo culmine.
Il Monte di Panza, paradiso all’improvviso
Baia della Pelara
Quel che invece colpisce della Pelara è l’alternanza degli scenari lungo il percorso: prima un bosco di lecci, poi una fitta vegetazione di felci e infine un sentiero brullo, interrotto qua e là da robuste agavi selvatiche. Ad attendervi alla fine ci sono una panchina in legno, e soprattutto il mare. Perciò chi vuole può farsi il bagno (occorre dimestichezza a camminare sulle rocce), altrimenti va bene anche sedersi e contemplare lo spettacolo tutt’attorno. I due sentieri del Monte di Panza e della Pelara sono contigui e quindi si possono fare in una volta sola, fermo restando le precauzioni (abbigliamento adatto, scorta d’acqua, evitare le ore più calde della giornata) normalmente in uso tra chi fa trekking.
La Pelara, natura incontaminata dell’isola d’Ischia
Bocca di Tifeo
Last but not least la “Bocca di Tifeo”, suggestivo sentiero in salita che comincia a fianco l’entrata dei “Giardini Arimei” una delle aziende che più danno lustro alla tradizione vitivinicola di Panza. Il nome (Bocca di Tifeo) identifica l’imponente fumarola che si trova al termine del percorso. Fumarola che geograficamente fa parte del più vasto campo fumarolico del Bellomo. Qualche tempo fa abbiamo visitato per intero suddetto campo, a cui si arriva da un sentiero di via Bocca ma, in attesa che l’itinerario venga messo (almeno un po’) in sicurezza, non ci sentiamo di consigliare l’escursione. Perlomeno non a tutti, e comunque mai da soli (clicca qui per leggere il resoconto dell’esperienza). Il sentiero per la Bocca di Tifeo, invece, oltre a non presentare grosse difficoltà, è un crescendo dal punto di vista paesaggistico-ambientale. Man mano che si sale, infatti, il panorama si apre sempre di più regalando una meravigliosa veduta del litorale foriano.
Forio: direzione Bocca di Tifeo