Un turista che soggiorna parecchio tempo in un posto finisce quasi sempre col crearsi una routine più o meno rigida. Nel caso di Ischia: terme, mare, passeggiata in centro, qualche uscita al ristorante e poco altro. Per molti anni è stato questo l’identikit dell’ospite tipo dell’isola, naturalmente con tutte le eccezioni del caso.
Negli ultimi dieci anni le cose sono decisamente cambiate: soggiorni più brevi; clientela più esigente. Se da un lato resta vero che il turismo da weekend non è il modo migliore per conoscere approfonditamente un’isola come Ischia, è vero pure che la breve permanenza si accompagna quasi sempre al desiderio di provare esperienze inconsuete. Un’evoluzione ben visibile nel campo del termalismo, col passaggio da un approccio solo sanitario, interamente mutuabile, a una visione estetizzante, “new age“, delle cure termali. Adesso ci si sta rendendo conto della necessità di valorizzare maggiormente anche la sentieristica pedemontana, in modo da consentire il contatto del turista con la meravigliosa natura isolana.
Del resto, il “turismo ecologico” è un segmento in costante ascesa che l’”isola verde” (l’altro nome con cui Ischia è conosciuta nel mondo) ha tutte le “carte in regola” per intercettare. Complice un clima mite che permette la frequentazione di boschi e sentieri tutto l’anno, come ben sanno i tanti turisti stranieri, soprattutto tedeschi, che per anni hanno avuto quasi l’esclusiva degli splendidi paesaggi collinari dell’isola d’Ischia.
Il sentiero del Santuario, con partenza dalla frazione del Vatoliere nel comune di Barano d’Ischia, è un compendio perfetto della straordinaria ricchezza paesaggistico-ambientale dell’isola. L’”altra Ischia”, contadina, legata alla viticoltura, è ben rappresentata in questo itinerario escursionistico che termina davanti una piccola chiesa intitolata alla Madonna di Montevergine. Il santuario Madonna dello Schiappone – il topos con cui è più conosciuta la chiesa – è preceduto da un sagrato rustico, in linea con le numerose tracce di architettura rupestre che si incontrano lungo il tragitto, tra l’altro, in maniera del tutto simile al bellissimo borgo contadino di Piano Liguori, nel comune di Ischia. Non a caso, procedendo per un sentiero in salita che dapprima porta a una staccionata con vista sulla collina della Sgarrupata e poi prosegue per sentieri a strapiombo sul mare, si arriva proprio all’antico borgo contadino di Piano Liguori. Anche qui, al cospetto di una natura difficile, non manca mai il paesaggio della viticoltura, prova regina della vocazione agricola, molto più che marinara, dell’isola d’Ischia.
Non resta altro che avventurarsi in questa bellissima escursione tra boschi, filari di vite e i meravigliosi scorci dell’isola d’Ischia, la più bella e grande del Golfo di Napoli.
Il Sentiero del Santuario è uno dei quattro sentieri della lucertola realizzati all’inizio del duemila dal comune di Barano.
Il percorso Vatoliere, Chiummano, Schiappone, Scarrupata, Schiappone, Terone, Vatoliere dura 2 ore ca.
È adatto a tutti, fermo restando le consuete cautele in uso tra gli appassionati di trekking.
Linea bus n°5 direzione Maronti. Fermata via Vatoliere.