“L’orto e la casa sono la stessa cosa“. Con queste poche, significative, parole lo scrittore ischitano Ciro Cenatiempo ha spiegato il senso di “Mille orti in mezzo al mare”, l’ultima fatica letteraria per la casa editrice Ad est dell’Equatore. L’argomento centrale del libro è il ritorno – Cenatiempo parla di vera e propria “riconquista”- dell’agricoltura di prossimità sull’isola d’Ischia, sospinta da due decisivi fattori: la passione, mai del tutto sopita, per la viticoltura (da sempre coltura principe dell’isola), e più in generale, l’attenzione crescente per la filiera dei prodotti agricoli, tra i temi cardine dell”Expo di Milano 2015.
C’è un terzo motivo, strettamente legato agli altri due, che spiega l’ondata neoruralista – come l’ha definita qualcuno – che sta attraversando Ischia: una sensibilità sempre più diffusa ai valori e alle pratiche della sostenibilità ambientale, senza per questo mettere in discussione il primato turistico del territorio. In fondo, per gli ischitani si tratta di ricominciare a fare quello che hanno sempre fatto, liberi però dalle costrizioni che caratterizzavano la precedente economia agricola.
In scia a questo nuovo/vecchio modo di intendere il turismo, si sono moltiplicate le iniziative volte alla riscoperta delle tradizioni contadine dell’isola d’Ischia. Alcune di queste, pensiamo ad “Andar per sentieri” e “Andar per cantine” nel giro di pochi anni sono diventate eventi di punta dell’offerta turistica dell’isola; altre, si accingono a diventarlo. Senza dimenticare, naturalmente, chi in tutti questi anni ha continuato a vivere di agricoltura e chi, invece, coraggiosamente ha appena iniziato a farlo. Di seguito una gallery con gli orti e i vigneti in giro per l’isola. Perchè, ricordiamolo, Ischia è molto più di una semplice località balneare. Vi aspettiamo!
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Alias Vito iacono
Forio d’Ischia
Tornava dalla campagna che noi c’eravamo appena alzati per fare colazione
E a pranzo a tavola c’erano certe albicocche cosi cicciotte che me le guardavo e riguardavo perche’ non ero convinta: mi sembravano pesche …
Che nostalgia …