“Un’escursione indimenticabile nell’essenza più fascinosa dell’isola d’Ischia“. Queste le parole che da tempo accompagnano l’ormai tradizionale appuntamento con il “Ferragosto alla Falanga” organizzato dall’Associazione Terra e dal comune di Serrara Fontana.
Ogni anno, il 15 agosto, turisti e residenti si incontrano presto al mattino nello spiazzo antistante un noto ristorante al termine di Via Nuova Falanga (Serrara Fontana) e da lì proseguono, via Frassitelli, per il famoso bosco di castagni a 500 metri sul livello del mare, nel comune di Forio. E, in effetti, la passeggiata è all’altezza delle aspettative: sia il primo tratto, lungo il sentiero che porta al piccolo bosco di acacie dei Frassitelli che, appunto, il prosieguo per la Falanga, il più importante “polmone verde” dell’isola d’Ischia.
Un’occasione imperdibile per approfondire la storia geologica dell’isola più grande del Golfo di Napoli che, lungo il versante sud-occidentale del Monte Epomeo, svela all’occhio dell’osservatore attento la sua pietra più “preziosa“: il tufo verde. La particolare colorazione è dovuta ai minerali di tipo cloridrico e glauconitico in esso contenuti, mentre non c’è unanimità scientifica sull’ipotesi che attribuisce, a sua volta, la presenza di questi minerali al lungo contatto con l’acqua di mare.
Fatto sta che la malleabilità del tufo verde del Monte Epomeo ha consentito alle antiche maestranze di questo lato dell’isola di farne un largo utilizzo in agricoltura e in edilizia. Le case di pietra; i muri a secco (in dialetto “parracine“) a delimitazione delle proprietà; le fosse per la conservazione della neve durante i mesi invernali: tutto è stato realizzato sfruttando la grande quantità di tufo verde, che invece è quasi completamente assente dall’altro lato dell’isola d’Ischia.
Non solo. La grande quantità di potassio presente nel terreno tufaceo spiega perchè sull’isola d’Ischia gli agricoltori sono sempre stati storicamente più dei pescatori. A chi nutre qualche dubbio, sarà sufficiente assaggiare la mitica insalata “cafona” che l’organizzazione offre a tutti i partecipanti all’escursione. Patate, pomodori, cipolle (un tempo anche il grano per fare il pane) vengono ancora coltivati nei numerosi appezzamenti agricoli sopravvissuti all’espansione urbanistica a valle.
Il resto lo fanno la natura, l’ambiente e il magnifico panorama che si ammira dal bosco dei Frassitelli, con vista sull’intero litorale di Forio: da Punta Imperatore, dove sorge la splendida spiaggia di Citara, fino a Punta Caruso, dove invece c’è la non meno fascinosa spiaggia di San Francesco di Paola.
Magia dell’isola d’Ischia!!!