Dei sei comuni in cui è divisa amministrativamente l’isola d’Ischia, Barano è quello che ha pagato il più alto tributo in termini di emigrazione. Sia nei primi del ‘900, che subito dopo la seconda guerra mondiale, interi nuclei familiari partirono alla volta delle Americhe e dell’Australia in cerca di condizioni migliori di esistenza che la terra e il mare generosi di questo lato dell’isola non riuscivano più a garantire. Perciò, quando negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso il turismo ha cominciato a creare e distribuire ricchezza, il cambiamento è stato vissuto come un vero e proprio riscatto sociale dopo anni di sradicamento familiare e culturale.
La frazione di Buonopane è probabilmente la sintesi migliore dei due momenti: prima l’emigrazione di massa e poi l’avvento del turismo che qui, più che altrove, ha fatto perno sulla sulla riscoperta dell’identità locale e la valorizzazione delle bellezze ambientali. È un fatto che il Cav. Angelo Rizzoli pubblicizzò molto il tradizionale ballo della ‘ndrezzata, come pure è un fatto che la sorgente di Nitrodi da sempre – e non è un modo di dire – viene utilizzata per lenire patologie della cute assai insidiose come psoriasi e alopecia. Prova ne sono le iscrizioni devozionali per Apollo e le Ninfe Nitrodes rinvenute nel 1757 in un terreno adiacente la sorgente; undici bassorilievi di epoca romana che dimostrano in maniera inequivocabile l’uso medicamentoso delle acque di questa fonte, la cui salubrità è stata riconosciuta con apposito decreto dal Ministero Della Salute ai primi del 2000.
Da vedere anche la piccola chiesa di San Giovanni Battista, dove pare sia stato rinvenuto un documento del 1540 attestante la venuta dell’allora Vescovo di Ischia per placare una violenta lite tra gli abitanti di Buonopane e quelli di Barano a causa di una ragazza contesa tra due giovani delle rispettive contrade. La pace, grazie alla mediazione del presule, venne siglata sul sagrato della Chiesa, dove da quell’anno ogni Lunedì Albis e, soprattutto, il 24 giugno, onomastico di San Giovanni, 18 danzatori eseguono la mitica ‘ndrezzata.
Poco dopo la Chiesa, il sentiero che dal piccolo borgo di Candiano porta alla fonte di Buceto passando per Costa Sparaina, Buttavento, Piano San Paolo, il Monte Trippodi e il Monte Toppo. Una passeggiata di sei chilometri che è un compendio perfetto della storia geologica e naturalistica dell’”isola verde”, l’altro appellativo con cui Ischia è famosa nel mondo.
Naturalmente, l’escursione si può fare anche al contrario da Fiaiano a Candiano, magari allungandosi fino alla Sorgente di Nitrodi che il comune di Barano negli ulltimi anni ha trasformato in un parco termale “sui generis” con pompe, docce, solarium, bar e percorso aromaterapico con le erbe più diffuse nella rigogliosa macchia mediterranea dell’isola d’Ischia.
Provare per credere!!!