L’itinerario alla scoperta di Ischia Porto parte da Sant’Alessandro, caratteristico borgo medievale a lato della trafficata via Baldassarre Cossa, il tratto di strada provinciale che dal porto di Ischia termina al Parco Termale Castiglione. Il fascino di questa contrada sta proprio nella quiete che si respira nonostante la vicinanza con l’arteria stradale più importante dell’isola d’Ischia. Sullo sfondo, il Castello Aragonese di Ischia Ponte e il porto borbonico, cui si arriva da una stradina secondaria (Via S. Alessandro) famosa – tra le altre cose – per essere stata il recapito di Giorgio Buchner, l’uomo che con i suoi scavi a Lacco Ameno rivoluzionò gli studi sull’archeologia della Magna Grecia.
A essere più precisi Via S.Alessandro sbuca alle spalle della banchina olimpica del porto, nei pressi della foce che collegava l’antico lago vulcanico con il mare. Proseguendo lungo Via Iasolino si arriva davanti la Chiesa Santa Maria di Portosalvo, il primo monumento che il visitatore si trova di fronte appena sceso dall’aliscafo.
La chiesa, come pure il porto e il Palazzo Reale poco più in là, rientrava in un progetto organico di riqualificazione dell’area portato avanti con successo da Ferdinando II di Borbone. E, infatti, la posa della prima pietra coincise con l’inaugurazione del porto di Ischia avvenuta il 17 settembre del 1854. Si racconta che fu cura personale del sovrano finanche la scelta delle tele a ornamento delle tre navate della chiesa: i due quadri con “San Giuda Taddeo” e “San Francesco Di Paola”, rispettivamente nel transetto di sinistra e in quello di destra e “La Madonna di Portosalvo”, alle spalle dell’abside maggiore. Ai piedi di quest’ultima tela, una magnifica veduta del porto di Ischia, testimonianza importante dell’evoluzione morfologica della zona, nonchè schema ricorrente (inserire il paesaggio locale nell’opera) dell’arte sacra dell’epoca.
Il Palazzo Reale invece ha una storia più complicata. La sua edificazione fu opera di Francesco Buonocore (1689 – 1768) protomedico della corte borbonica che ebbe la felice intuizione di sfruttare le sorgenti termali di Fornello e Fontana presenti nella proprietà di famiglia. Da qui l’idea di costruire una Casina Reale per mettere a disposizione dei Borbone e della corte queste “miracolose” acque, e tale effettivamente restò la destinazione del palazzo fino ai moti del 1799. La partecipazione del figlio del Buonocore alle giornate convulse della “Repubblica Napolitana” determinò l’allontanamento di quest’importante famiglia dalla corte borbonica e, quel che è peggio, l’impiccagione a Procida del giovane rampollo e il progressivo abbandono del Palazzo Reale di Ischia.
Fino, appunto, all’interessamento di Ferdinando II che, così come aveva fatto con il porto, la chiesa e le pinete, assicurò nuovo splendore alla dimora affidando il disegno del giardino al botanico di corte Giuseppe Gussone. Dopo l’Unità d’Italia seguirono anni di declino fino alla decisione dello Stato italiano di adibire l’edificio a stabilimento termale militare liberando, in questo modo, l’altro edificio storico del Pio Monte della Misericordia a Casamicciola dagli oneri di assistenza all’esercito. Sono 150 anni dunque che il Palazzo Reale di Ischia è una foresteria militare, spesso aperta al pubblico in occasione di mostre, rassegne ed eventi culturali i più vari.
Di fronte l’ingresso con i due leoni a guardia del Palazzo Reale comincia Via Roma, la strada che insieme al Corso Vittoria Colonna è il cuore pulsante della movida e dello shopping made in Ischia. Un vero e proprio centro commerciale naturale con boutique, bar, disco-pub e ristoranti. Tutto concentrato in poche centinaia di metri, a meno di non voler proseguire la passeggiata fino a Ischia Ponte via Mandra, piccolo borgo marinaro affacciato sulla spiaggia dei Pescatori.
Da non perdere, lungo il tragitto, la Chiesa Santa Maria delle Grazie in San Pietro, teatro di una vicenda assai cruenta: l’uccisione del nobile Pasquale Battistessa, anch’egli colpevole dell’adesione alla Repubblica Napoletana. Al Battistessa è intitolato il piazzale a lato della Chiesa, da cui si arriva ai numerosi stabilimenti balneari del Lido d’Ischia, una lunga striscia di sabbia che lambisce l’imboccatura del porto. Anche in questo caso, numerosi bar e ristoranti arricchiscono l’offerta turistica di una zona storicamente assai frequentata nei mesi di luglio e agosto.
Insomma non basta visitare Ischia Porto, bisogna viverla. Agli occhi dell’osservatore attento si aprirà uno scrigno pieno di tesori tra natura, storia, architettura e turismo.
Vi aspettiamo!!!