Scoprire l’escursionismo lungo i sentieri del Monte Epomeo. Una passione che accomuna gli iscritti – sempre più numerosi – della sezione ischitana del Club Alpino Italiano allo scrittore napoletano Erri De Luca, il quale non ha mai fatto mistero del suo rapporto “speciale” col gigante buono dell’isola d’Ischia. “È stato l’Epomeo a mettermi le montagne nelle mani” scrive De Luca nel suo romanzo “L’isola è una conchiglia” tanto che da adulto “non ho saputo desiderare tropici, era bastata l’isola” (ed. La Conchiglia, 2008).
Un secolo prima di De Luca, invece, ci avevano pensato due sorelle americane in viaggio nel Golfo di Napoli a chiarire la “diversità” ischitana rispetto alla più famosa Capri. Scrivono Augustine e Sybil Fitzgerald nel 1904: “A Ischia non solo può farsi l’ascesa all’Epomeo, ma anche i poderi e i boschi che rivestono i fianchi della grande montagna sono luoghi di ritrovo ottimi per il viandante; non ci sono salite difficili o faticose che richiedano un abbigliamento teutonico con cappello alpino e pesante bastone, come sembra che occorrano per molte passeggiate a Capri” (Ischia e Capri, ed. Imagaenaria, 2008).
Ce n’è abbastanza per intuire come mai Ischia stia progressivamente acquisendo fama di “isola del trekking”. Intuire però non è ancora comprendere. Per rendersi veramente conto della straripante natura ischitana bisogna incamminarsi lungo i “fianchi della grande montagna“, percorrendo i poderi e i boschi di cui parlano le due colte viaggiatrici americane.
Magari a dorso di cavallo con l’associazione “Epomeo in sella”; a Ferragosto con l’associazione “Terra” e il comune di Serrara Fontana o, meglio ancora, con le guide ambientali dell’Associazione Nemo e la bellissima escursione “Tramonto all’Epomeo”. In alternativa, con i ragazzi del CAI da via Nuova Falanga (Serrara Fontana) fino a via Crateca (Lacco Ameno), passando per il bosco dei Frassitelli e le case di pietra della Falanga (Forio), la selva di castagni sotto la cima del Monte Epomeo. E chi volesse raggiungere la cima del monte può farlo proprio da Forio, come pure dai pendii di Casamicciola e Barano o, più agevolmente, da Fontana, sull’isola il centro abitato più in alto sul livello del mare. Ad attendervi sulla vetta ci sono l’eremo di San Nicola, una delle chiese rupestri dell’isola d’Ischia e, soprattutto, un panorama stupendo che abbraccia il periplo dell’isola spingendosi fino all’arcipelago del Circeo nel basso Lazio.
Insomma, il Monte Epomeo che – giova ricordare – occupa più di un terzo della superficie dell’isola d’Ischia, è tappa obbligata per chi ha intenzione di approfondire natura e cultura della più grande delle isole partenopee. E chissà che non capiti anche a voi, come è successo a De Luca e a tanti altri, di scoprire una passione travolgente per la montagna. A conferma, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che Ischia è molto più che una semplice località balneare.
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